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Condizioni climatiche tipi di tempo vegetazione e fauna

    Condizioni climatiche tipi di tempo vegetazione e fauna

    La Campania deve gran parte della sua notorietà al clima, che si distingue per un inverno particolarmente mite, per un’estate abbastanza calda, ma mitigata dalla brezza marina, e per i lunghi periodi di transizione da una all’altra di queste due stagioni. Rarissimi gli eccessi termici, modeste le escursioni diurne ed annue, limitata l’umidità relativa, quasi del tutto assenti le nebbie, lunga la serenità del cielo. Il clima ha caratteri più spiccatamente mediterranei nella fascia litoranea, e in modo particolare sui tratti di costa meglio esposti e ben protetti, e acquista lievi sfumature continentali sulle dorsali appenniniche e nelle conche o nelle valli interne, dove i valori della temperatura sono più bassi e la stagione asciutta è più breve.

    La presenza di un mare caldo, che non riceve acque fredde abissali dall’Atlantico, per la limitata profondità della soglia di Gibilterra, porta per conseguenza, nella stagione fredda, alla formazione su di esso di un’area ciclonica, la quale attira masse d’aria di origine ora atlantica, ora continentale. Le prime, miti e ricche di umidità, affluiscono specialmente nei mesi autunnali, le seconde, fredde e secche, con maggiore frequenza nei mesi invernali, quando cioè sulla massa continentale euro-asiatica si è meglio consolidata e maggiormente estesa l’area di alte pressioni. Frequenti sono poi, specie in primavera, le correnti aeree di provenienza africana, quali lo scirocco, particolarmente calde, talvolta afose, e non del tutto prive di umidità, che hanno assorbito sul mare e che distribuiscono, con una certa parsimonia, anche sulla nostra regione, con gran vantaggio per le colture erbacee in fiore, alle quali i venti secchi arrecano talvolta notevoli danni.

    Vedi Anche:  Le sorgenti

    D’estate il Mediterraneo rientra nella zona di alte pressioni tropicali, spostatesi verso nord col moto apparente del sole, ed è interessato da un regime anticiclonico, con cielo sereno e assenza di precipitazioni. Il cambiamento del regime barometrico tra l’inverno e l’estate è la causa principale della periodica distribuzione delle precipitazioni anche in Campania. Tra le masse d’aria, che sovrastano il Mediterraneo e le terre o i mari circostanti, si instaura un equilibrio instabile, specie in alcuni periodi: nella dinamica interna di tali masse d’aria, alla ricerca di un sempre nuovo equilibrio, trovano la loro origine i venti della nostra regione ed ha una spiegazione la maggiore o minore variabilità di essi.

    L’altitudine, la lontananza dal mare, l’esposizione, la morfologia e la vegetazione determinano sensibili differenze di temperatura, di piovosità e di umidità tra un versante e l’altro, tra il fondo delle conche e delle valli e le zone circostanti, con

    conseguenze notevoli sulla dispersione e sulla forma degli insediamenti e sulla distribuzione delle specie vegetali, spontanee e coltivate.

    Tuttavia le condizioni climatiche della Campania, pur influenzate dalla distribuzione dei maggiori massicci, che si innalzano con fianchi ripidissimi ai margini delle pianure, o presso il mare, e dalla presenza di ampie conche interne, risentono ovunque gli effetti benefici del mare e della posizione geografica della regione. I più alti rilievi, disposti in grandi archi da nordovest a sudest costituiscono un’efficace protezione dai venti freddi e le ampie e profonde valli, che penetrano dalle pianure costiere entro le montagne, permettono ai venti umidi e miti, provenienti dal Tirreno, di inoltrarsi nell’Appennino.

    Non si può trascurare, però, la notevole estensione delle aree a ridosso della dorsale appenninica principale, la quale le sottrae agli influssi dei venti meridionali, facendo acquistare al loro clima caratteri leggermente continentali, anche perchè sono quasi del tutto spoglie di vegetazione arborea. In tali aree le temperature invernali sono sensibilmente più basse rispetto a quelle della zona litoranea e le escursioni termiche annue sono più considerevoli, mentre le precipitazioni sono meno abbondanti, ma meglio distribuite nel corso dell’anno.

    Vedi Anche:  Il Taburno

    Le stazioni metereologiche sono abbastanza numerose in Campania e contano lunghi periodi di osservazione, per cui i dati disponibili ci danno un’idea sufficientemente esatta della distribuzione e dell’intensità dei principali fenomeni, i quali sono legati alla grande varietà morfologica della regione, alla frammentarietà del rilievo e alla asimmetria dei versanti.