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Varietà di passaggi e suddivisioni regionali

    Varietà di paesaggi e suddivisioni regionali

    È luogo abbastanza comune pensare alla Liguria come all’arco costiero che si affaccia al Mar Ligure con la visione del mare, dei giardini ricchi di palme e di altre piante esotiche, luminosa di sole.

    Non si può dire falsa una tale visione della Liguria, ma è molto lontana dal vero, perchè entro i limiti di questo pur ristretto lembo di territorio, il paesaggio presenta una ben ricca gamma di varietà, e vi si muove un mondo che riflette i più diversi ambienti umani. Nelle pagine precedenti si è cercato di dare un’idea della struttura fisica, antropica, economica della regione; ora, volendo descrivere il paesaggio, dove natura e attività umana si fondono, il primo aspetto da mettere in rilievo è proprio la varietà e la ricchezza di motivi. Troppi di questi sfuggono al turista che percorre rapido la Riviera lungo l’arteria dell’Aurelia o sosta in uno dei tanti centri dove coglie talvolta solo l’aspetto stereotipato comune ai moderni centri balneari e di soggiorno.

    Ci si fermi pure alla Riviera vera e propria, cioè la costa con le colline e montagne che la rinserrano così da presso da lasciare tanto poco spazio pianeggiante. Mare e monte sono le due note fondamentali del paesaggio, ma quanta varietà di aspetti può cogliere chi sa osservare! Dove la montagna scende nuda con alte ripe sul mare, le rocce sfoggiano, potrebbe dirsi, una continua varietà di tinte e di forme a seconda che si tratti dei calcari o delle pietre verdi, degli scisti, dell’arenaria, dei conglomerati. La vegetazione non è meno varia: è vero che da Sanremo a Rapallo, a Sestri Levante, al Golfo della Spezia, si ripete il motivo comune delle palme, delle agavi, degli aranci, delle piante esotiche dei giardini, ma al disopra e intorno a questi, quante sfumature diverse! Ora è la macchia, variabilissima di aspetto a seconda della fittezza delle piante e della diversità della specie; ora sono le pinete a dare il tono al paesaggio, altrove ancora è la tonalità più scura dei lecci o il riposante verde-grigio degli ulivi, messo in maggiore evidenza dalle pennellate severe dei cipressi; oppure, ecco i terrazzi della coltura floricola e dei vigneti, il luccichio delle serre che riparano i preziosi ortaggi di primizia, aggiungendo alla bellezza della natura la nota che canta il lavoro umano.

    Vedi Anche:  La costa e le vallate della Ligura occidentale

    La suddivisione in subregioni.

    Ma il mare, le rocce pittoresche, la vegetazione non sono i soli elementi paesistici della Riviera: chi si addentra nei vecchi quartieri dei centri abitati, chi scende nelle piccole calette e ciazze della riva o cerca fra la vegetazione le rovine dei Castelli e delle antiche mura, chi dalla costa raggiunge i paesetti guardati dal campanile che si adagiano fra gli olivi e le viti, chi risale lungo le antiche « erose » il pendio dei colli, scopre tutto un succedersi di vedute pittoresche, di angoli suggestivi; trova opere d’arte, note caratteristiche di folclore. E se risale più in alto, sulla cima dei monti, particolarmente là dove la viva pietà dei Liguri per la Vergine Maria, « Stella del Mare », ha costruito santuari e cappelle, gode di superbe visioni panoramiche che abbracciano grandiosi scenari montuosi e insieme si allargano sulla distesa del mare, e si ritempra alle bellezze della natura e allo spirito di una fede che è fra le più belle tradizioni dell’autentico popolo ligure.

    Sestri Levante: varietà e bellezza della vegetazione.

    Chi sale lungo le antiche « erose » il pendio dei colli, scopre tutto un succedersi di angoli suggestivi (Vezzano).

    Vi è poi l’altra «faccia» del mondo costiero, generalmente sfuggita: quella dei cantieri, delle fabbriche, della vita intensa dei centri industriali e marittimi, dei porti: qui rivivono in forme moderne la tenacia del lavoro e lo spirito di intraprendenza dell’antica Repubblica genovese, e si muove tutto un mondo cosmopolita, così diverso da quello dei centri turistici ma ricco di colore e di vita.

    Vedi Anche:  La grande Genova

    Tuttavia la costa, pur ricca di motivi, è solo parte del « mondo » ligure. Per conoscere a fondo questa regione, anche il solo versante marittimo, bisogna addentrarsi nelle vallate. E un altro mondo, meno vivo di colori perchè manca il mare, ma che riserva visioni suggestive, rivela una storia meno grandiosa ma pur ricca di ricordi. La vegetazione offre una pittoresca varietà di aspetti che rende attraente il paesaggio: dalle piante della macchia, così varie di tinte col mutare delle stagioni, alle colture; dai castagneti alle faggete e ai prati, è un continuo mutare di visioni; ora le valli si aprono ampie, ora si stringono in gole; i vecchi paesi che le dominano da colli e sproni, o si adagiano sul pendio, o si allungano qualche volta sul fondo, sono ricchi di motivi caratteristici nelle vecchie case, nelle strette viuzze, vantano particolari artistici qualche volta dimenticati nelle antiche Chiese. Nè manca anche qui il contrasto di qualche « pennellata » di vita moderna nei nascenti centri turistici o nelle nuove costruzioni lungo le vie di maggiore traffico.

    Tutto questo è il versante marittimo con la costa e le valli che vi sboccano; esso costituisce una regione naturale, ma la Liguria amministrativa, come si è detto più volte, comprende pure alcune vallate del versante padano, che ne arricchiscono il paesaggio di altri motivi, nella vegetazione, nel tipo dei centri, nelle forme di vita. Anche qui l’uomo ha trasformato il paesaggio e non mancano esempi di vallate la cui vita è stata completamente rinnovata dallo sviluppo industriale.

    Se si eccettua la divisione tradizionale in Riviera di Ponente e Riviera di Levante, nonostante la varietà di aspetti, le minori regioni geografiche consacrate da nomi particolari in Liguria sono pochissime: il Finalese, le Cinque Terre, la Fontana-buona, la Riviera dei Fiori. Sono peraltro vivi nell’uso con il significato di indicare una regione a sè stante i nomi delle vallate : valle Arroscia, vai Polcèvera, vai di Vara, vai Trebbia, vai d’Aveto, per non ricordare che le più note.

    Vedi Anche:  Nome, confini, popolazione ed area della Liguria

    Tenendo presenti, sia gli aspetti dell’ambiente fisico, sia l’attività dell’uomo e l’impronta che essa imprime al paesaggio, si descriveranno nelle pagine seguenti città e paesaggi della Liguria suddividendola in cinque regioni minori, ciascuna delle quali si può ancora dividere in distretti. Si descriverà anzitutto quella che si potrebbe chiamare la « Riviera centrale », dal Promontorio di Portofino al Capo di Noli; si può dividere in quattro distretti: la « Grande Genova », la « montagna genovese », la zona industriale di Savona-Vado, il gruppo delle stazioni climatiche e balneari che si alternano tra i due complessi industriali. Una seconda regione è la Liguria occidentale, divisa nei distretti: Riviera occidentale dal Capo di Noli a Cipressa; «Riviera dei Fiori»; valli della montagna litoranea. Ha una sua fisionomia e può costituire una terza regione minore la « Riviera del Golfo Tigullio » con la Fontana-buona e montagna chiavarese. Viene quindi la regione che potremo dire « Spezzina » dalla città principale, distinta nei distretti: Golfo della Spezia; bassa val di Magra e pianura sarzanese; vai di Vara; riviera spezzina. L’ultima di queste che potremmo dire sottoregioni della Liguria, è formata dalle vallate savonesi e genovesi del versante padano, ciascuna delle quali forma un distretto a sè e nelle quali l’elemento distintivo più importante è la presenza delle attività industriali.

    Vastità di panorami a pochi chilometri dalla costa: la val Polcèvera vista dal Santuario della Madonna della Guardia.

    Nel chiostro del Convento della Cervara (sec. XIV), presso Santa Margherita: arte e natura lo rendono uno dei più suggestivi angoli della Riviera.